Internazionalizzazione


Cos’è l’internazionalizzazione?

L’internazionalizzazione è quella strategia di business mediante la quale un prodotto, un brand o un’intera azienda si aprono a mercati e ambienti internazionali.

La strada dell’internazionalizzazione viene quindi intrapresa per trovare nuove soluzioni utili all’acquisto di materie prime, all’implementazione di diversi sistemi e mezzi di produzione e all’individuazione di nicchie di mercato inesplorate che possono aumentare vendite e fatturato.

Conseguentemente i principali benefici che a livello generico possono essere raggiunti da un’azienda sono essenzialmente due:

  • La diversificazione del rischio imprenditoriale;
  • La riduzione dei costi ricorrendo a fornitori esteri;
  • L’aumento dei ricavi ampliando il mercato di riferimento.

In sintesi, quando un’impresa sceglie di internazionalizzare il proprio business cerca di attaccare nuovi mercati sviluppando un ricco network di relazioni. Per tale ragione la fase strategica e la scelta dei partner è un momento delicato e al quale deve essere prestata grande attenzione. Questo è l’elemento più importante che distingue un percorso di internazionalizzazione dalle semplici attività di export, ossia quelle azioni di vendita di beni e servizi all’estero. L’export difatti non è detto che coinvolga tutti i dipartimenti aziendali e implichi un ripensamento della cultura aziendale.

Per gestire tale complessità e usufruire di consulenza specifiche in ambito, uno dei player più importanti in Italia è SACE, società che offre un’ampia gamma di servizi a supporto dell’internazionalizzazione d’impresa.

INTERNAZIONALIZZAZIONE D’IMPRESA: UN TREND IN CRESCITA

L’internazionalizzazione sta diventando sempre più una strategia applicata dalle imprese italiane, e non solo, per cogliere le profittevoli opportunità offerte dai mercati emergenti. Infatti, consultando lo studio pubblicato dall’ Istat nel maggio di quest’anno, è possibile notare che le attività di export delle aziende italiane sono aumentate, con una percentuale di crescita pari al 29,5%. Il medesimo andamento si registra anche a livello europeo con un aumento del 32,6%.

I principali driver di crescita sono stati alcuni specifici settori, tra i quali:

Prodotti in metallo e metalli di base +33,5%
Prodotti petroliferi e raffinati +118,2%
Prodotti farmaceutici e medicinali +46,4%
Prodotti alimentari e tabacco 28%

Invece tra i Paesi che hanno esportato maggiormente nel primo semestre di quest’anno vi sono, in ordine, Stati Uniti, Germania e Francia.

LE 4 FASI DEL PROCESSO PER INTERNAZIONALIZZARE LA PROPRIA AZIENDA.

Per effetto della complessità che un processo d’internazionalizzazione genera, solitamente il percorso prevede molteplici fasi che hanno come obiettivo finale quello di far raggiungere progressivamente all’azienda la piena internazionalizzazione nei mercati target.

In particolare, si individuano 4 diverse fasi del percorso d’internazionalizzazione:

EXPORT INDIRETTO (bassa internazionalizzazione)

consiste nel ricorso ad intermediari di altre organizzazioni nel vendere i propri prodotti nei mercati esteri. La vendita all’estero avviene mediante contatti ed accordi, di esclusiva e non, con importatori e distributori locali – trading company – grandi compratori. I costi ed i rischi sono limitati, la gestione del processo è semplice.

EXPORT DIRETTO (medio-bassa internazionalizzazione)

l’impresa vende all’estero senza servirsi di intermediari, spingendosi maggiormente sul mercato internazionale, avviando contatti diretti con la clientela mediante una propria rete di vendita (agenti/rappresentanti/export manager) che operano direttamente in loco. Più impegnativa della precedente, fornisce però un maggior controllo ed una stabilizzazione della penetrazione commerciale nel mercato estero.

FILIALE COMMERCIALE (medio-alta internazionalizzazione)

permette un controllo diretto della rete distributiva e della fase di post-vendita. La produzione rimane nel mercato di origine, ma l’azienda investe direttamente nel mercato estero per essere più vicina alla propria clientela e per stipulare alleanze ancora più forti con la distribuzione locale.

PRODUZIONE ALL’ESTERO (alta internazionalizzazione)

l’azienda diventa globale e trasferisce parte della propria produzione all’estero, sfruttando quindi i vantaggi competitivi derivanti da una presenza diretta nel mercato estero anche da un punto di vista produttivo e non solo commerciale.

INTERNAZIONALIZZAZIONE E FINANZA AGEVOLATA

Considerate le difficoltà del percorso di internazionalizzazione e la diversità delle attività di business che vi possono rientrare, sono molteplici i bandi e le opportunità di finanza agevolata messe a disposizione dalle istituzioni pubbliche.

Di seguito si riporta una tabella esplicativa di quali possono essere alcune delle attività che un’impresa può scegliere di avviare e i relativi fondi a finanziamento di queste.

In conclusione, è doveroso ricordare che se da un lato il processo di internazionalizzazione e le attività di export possono considerarsi delle grandi opportunità di sviluppo di business; dall’altro possono anche dar vita ad una serie di rischi aziendali che se non attentamente valutati possono comprometterne risultati e benefici. Ciò è infatti causato dall’entrata in mercati poco conosciuti, con logiche di domanda – offerta diverse.

 

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