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Nata per risolvere i problemi sociali e ambientali che persistono nonostante la quarta rivoluzione industriale, l’Industria 5.0 rappresenta la nuova trasformazione del tessuto imprenditoriale mondiale.

Gli effetti sul mercato saranno rivoluzionari e le sfumature del nuovo sistema impresa sono già visibili, anche se la transizione 5.0 prenderà piede in Italia solo dal 2024. Come annunciato dal DDL Bilancio, pubblicato qualche settimana fa dal Consiglio dei Ministri.

Industria 5.0 cos’è e quali sono i principi di base

Ma come funziona esattamente l’Industria 5.0? Quali sono le sue caratteristiche principali? L’Industria 5.0 mira a completare la trasformazione industriale iniziata con la transizione 4.0, al fine di contrastare fenomeni come le disuguaglianze, l’inquinamento, il rischio per i diritti fondamentali delle persone e della democrazia. I suoi effetti impatteranno quindi anche sulla sensibilità e sulla cultura della società, per ricondurre il concetto di industria nella contemporaneità.

Questo nuovo paradigma di industria si basa su tre principi fondamentali:

  • umanocentricità;
  • sostenibilità;
  • resilienza.

Sono questi i tre punti cardine della nuova industria, come viene presentata nel rapporto Industria 5.0, pubblicato nel 2021 dalla Commissione Europea. È l’intervento che introduce formalmente il concetto di quinta rivoluzione industriale in ambito comunitario, nonostante diversi articoli e iniziative di realtà private avessero già introdotto principi simili.

Come cambia l’impresa con la Industry 5.0

Ma in cosa si traducono esattamente i tre principi dell’Industria 5.0? Il principio dell’umanocentricità prevede che nel nuovo paradigma di industria le persone siano messe al centro dei processi di produzione. La tecnologia viene quindi relegata a strumento al servizio della qualità della vita delle persone, intese come lavoratori e come cittadini.

Cambia quindi l’approccio ai diritti fondamentali, che vengono maggiormente valorizzati e protetti. In tal senso sono considerati soprattutto diritti come la dignità, l’autonomia e la privacy. Ma ad oggi è evidente anche la volontà di migliorare il rapporto tra lavoratore e tecnologia, formando il personale delle aziende rispetto alle effettive necessità. Invece di pretendere che i lavoratori si adattino alle nuove esigenze della tecnologia, seguendo tempistiche che spesso non consentono il processo umano di apprendimento.

La sostenibilità invece incide nell’Industria 5.0 come una sorta di garanzia verso le nuove generazioni. Il principio è infatti che le generazioni attuali non vadano a compromettere i bisogni di quelle che verranno.

Ciò si traduce in riciclo delle risorse naturali, riuso dei prodotti, ottimizzando i consumi, riducendo il più possibile le emissioni e mettendo a punto processi circolari. Tutte azioni che mirano a non esaurire le risorse e non danneggiare l’ambiente, anche con l’apporto di apposite tecnologie da implementare nelle varie fasi del ciclo di vita dei prodotti e dei servizi.

L’Industria 5.0 è anche resiliente. Ovvero mira alla costruzione di un sistema imprenditoriale in grado di reagire ai cambiamenti improvvisi, senza che vi siano conseguenze permanenti. In altre parole, uno degli obiettivi della transizione 5.0 sarà sviluppare un alto grado di solidità e robustezza nella produzione, così da garantire elevati livelli di continuità operativa e di disaster recovery.

Potendo contare anche su un buon livello di adattabilità della capacità produttiva e flessibilità dei processi commerciali. In questo modo anche gli eventi più imprevedibili e catastrofici (come pandemie e catastrofi naturali) non saranno in grado di mettere in crisi il sistema industriale.

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Martina Moretti

Martina è la copywriter e content writer specializzata nel settore finance che cura il blog di Golden Group.
Il suo percorso nel digital marketing inizia nel 2015, quando si confronta per la prima volta con la scrittura e con i temi del mondo finance. Da allora è verticale sui testi SEO oriented.
Sempre in cerca di sfide, ha scritto per progetti di grandi e piccole dimensioni affrontando le molte declinazioni del mondo del credito e della finanza, tra cui prestiti personali, mutui, risparmio gestito, ETF, trading, fondi di investimento, contributi a fondo perduto, bandi europei.

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