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55 miliardi per proteggere imprese, famiglie e lavoratori- bozza del decreto

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia una manovra di 55 miliardi che riconferma i capisaldi degli interventi identificati sino ad ora:

  • Sanità e Protezione Civile 3,25 miliardi
  • Ammortizzatori sociali
  • Reddito di emergenza per famiglie
  • Elargizione di bonus ( incluso il nuovo bonus ideato per colf e badanti): 500 euro, per i mesi di aprile e maggio. Il bonus vale per i lavoratori domestici che al 23 febbraio 2020. Per un’ammontare di 468,3 milioni previsti dalla bozza del decreto
  • Superbonus per lo sviluppo di economia-ambiente

25,6 MILIARDI DESTINATI AL LAVORO BONUS AUTONOMI E CIG

Questa la cifra destinata ad ammortizzatori sociali e economici rivolti alle imprese per sostenere la macchina produttiva.

Seguendo le parole del Premier:

«Fino a oggi abbiamo pagato l’85% delle domande Cig e quasi l’80% dei bonus autonomi, per 4,6 milioni di lavoratori. Ci sono stati ritardi per la Cig in deroga ma abbiamo lavorato con le Regioni, che ringrazio, per velocizzare». Inoltre il premier assicura che il primo bonus 600 euro agli autonomi «arriverà subito perché andrà a chi ne ha già beneficiato».

Come annunciato dalla Ministra del lavoro Lavoro Nunzia Catalfo, vengono inserite nel decreto misure fermare il rischio di una disoccupazione sempre più crescente disoccupazione:

  • Proroga dello stop ai licenziamenti per altri 3 mesi,
  • Una misura che comprende l’apposito Fondo formazione” finanziato con 230 milioni di euro grazie alla quale le imprese possono destinare una quota parte delle ore alla formazione dei lavoratori, che saranno pagate dallo Stato (compresi i contributi previdenziali e assistenziali) .

16 miliardi per le imprese, via Irap di giugno

16 miliardi vanno alle erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi:

  • Taglio di 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato, togliendo anche la rata Irap di giugno.
  • Taglio della prima rata dell’Imu per alberghi, pensioni, stabilimenti balneari. Rinviamo tutti gli adempimenti, le ritenute Iva, contributi previdenziali fino a settembre.

 

RIFORMA DEL FISCO

  • Il governo annuncia la volontà di emanare uno sconto fiscale destinato alle imprese, come già verificato dal DL rilancio. Ciò significa per il governo erogare una forma indiretta di liquidità, e di conseguenza lasciare nelle casse delle società delle somme di danaro. Ciò è da considerarsi come un intervento una tantum

 

 3,5 miliardi finalizzati a Comuni, Province e città metropolitane

Fondo di 3,5 ripartite tra Comuni, Province e Città metropolitane, atta ad assicurare un’accelerazione delle erogazioni di risorse necessarie ad affronare l’emergenza sanitaria entro luglio 2020. Si prevede di erogare il 30% del fondo a titolo di acconto in proporzione alle entrate al 31 dicembre 2019.

Bonus Ambiente e rivoluzione sul lavoro nel settore agricolo e turismo

  • Superbonus al 110% per l‘efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico delle abitazioni per far ripartire la crescita sostenibile del paese
  • Agricoltura: regolarizzazione dei migranti in agricoltura che soggiornano in Italia in forza della dichiarazione di presenza prima dell’ 8 marzo 2020.
  • 4 miliardi per il Turismo: Bonus vacanze per le famiglie il cui reddito no supera i 40.000 euro e blocco della prima rata dell’Imu per imprese alberghiere e stabilimenti balneari. Inoltre, non va dimenticato il rafforzamento delle indennità per i lavoratori stagionali e degli ammortizzatori sociali, così come i significativi contributi per la sanificazione e l’adeguamento delle strutture alle prescrizioni sanitarie. Non ultima la promozione del turismo.

Startup e PMI

  • 11 mila start up a rischio saranno sostenute con un decreto che rilancia l’impresa del futuro. Per usare le parole del Ministro Patuanelli : «Credo che questo provvedimento sia quello che era necessario fare in questo momento per le imprese di questo Paese, da ora in poi dobbiamo concentrarci anche sulla prospettiva futura con grandi opere di sburocratizzazione per le imprese e dobbiamo ritornare a parlare della fiducia che il governo deve nei confronti degli imprenditori».
  • Cambiamento nel perduto per le Pmi :cambiano fasce e percentuali: i più piccoli, fino a 400mila euro di ricavi (la soglia prima era 100mila) riceveranno il 20%, imprese e attività tra 400mila euro e 1 milione il 15%, chi sta tra 1 e 5 milioni il 10%. Prima le percentuali erano 25%, 20% e 15%.
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