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DECRETO SOSTEGNI: IL GOVERNO PREPARA SOSTEGNO P. IVA, AZIENDE E PROFESSIONISTI

Il decreto sostegni è pronto ad essere attivato dal Governo per mettere in campo ristori per aziende, partite IVA e professionisti.

Si prevede uno scostamento di bilancio da 32 a oltre 40 miliardi di euro l’ammontare delle risorse disponibili per il decreto Sostegni (ex-decreto Ristori 5).

IMPRESE E PARTITE IVA: NUOVI AIUTI

Obiettivo della manovra è quello di entrare in aiuto per le chiusure pasquali ad aziende e liberi professionisti.

Per i contributi a fondo perduto il budget messo in campo dovrebbe ammontare a 10-12 miliardi di euro, da destinare a tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione titolari di partita IVA residenti o stabiliti nel territorio dello Stato.

Si amplierebbe così la platea dei beneficiari, eliminando i codici Ateco e includendo anche i professionisti iscritti agli ordini. Inoltre, per accedere ai contributi a fondo perduto, non dovrebbe esserci più distinzione tra zone (gialla, arancione e rossa).

Il contributo spetterebbe ai soggetti con ricavi e compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019, che nel bimestre gennaio/febbraio 2021 hanno registrato un ammontare del fatturato e dei corrispettivi inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dell’analogo periodo del 2019. Ai soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, invece, il contributo spetterebbe anche in assenza del predetto requisito.

L’importo del contributo dovrebbe essere determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del bimestre gennaio/febbraio 2021 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del bimestre gennaio/febbraio 2019, pari al:

  • 30% per i soggetti con ricavi o compensi fino a 100mila euro nel 2019,
  • 20%, per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400mila euro nel 2019;
  • 15%, per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro nel 2019;
  • 10%, per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1milione di euro nel 2019.

L’importo del contributo molto probabilmente non potrà superare i 150mila euro e potrebbe essere riconosciuto, comunque, per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a 2mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

A scelta del contribuente, il contributo potrebbe essere erogato come contributo diretto, oppure riconosciuto sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione tramite modello F24.

Per richiedere i contributi molto probabilmente servirà un’autocertificazione da inviare all’Agenzia delle Entrate. Il governo punterebbe, poi, ad erogare gli indennizzi il prima possibile – entro il 30 aprile – ricorrendo anche ad una nuova piattaforma, gestita da Sogei.

AZIENDE IN CRISI E TURISMO

Per aiutare le aziende in crisi, invece, potrebbe esserci un fondo da 300 milioni, a cui stanno lavorando MISE e MEF. Lo strumento servirebbe a rimettere in piedi quelle imprese con fatturato superiore a 50 milioni che non erano in difficoltà prima della pandemia.

Per gli operatori del turismo montano, che hanno visto posticipare l’apertura degli impianti sciistici da metà febbraio a marzo, dovrebbero esserci indennizzi per 600 milioni di euro.

Il nuovo decreto sostegni, poi, dovrebbe rifinanziare la cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 almeno fino al 30 giugno, con procedure più semplici per richiederla, e prorogare il blocco dei licenziamenti sempre fino alla fine di giugno.

 

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