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Impresa femminile: una breve definizione

Nel corso di questi ultimi anni l’imprenditorialità femminile ha acquisito un maggior peso all’interno del dibattito nazionale: sono difatti sempre più evidenti le difficoltà che le donne incontrano durante il loro percorso lavorativo. Proprio queste evidenze hanno portato enti nazionali e sovranazionali ad attivare misure a supporto dell’imprenditorialità femminile.

Prima di passare ad una breve indagine del contesto italiano, è doveroso fare una precisazione definendo cosa sia l’ impresa femminile e descrivendone parametri e requisiti.

Le imprese femminili, quindi, sono le PMI che possiedono precise caratteristiche; difatti queste devono essere:

  • società di persone o cooperative composte per almeno il 60% da donne;
  • società di capitali le cui quote di partecipazione e degli organi di amministrazione siano per almeno i due terzi possedute da donne;
  • imprese individuali gestite da donne.

Imprenditorialità femminile e gender gap

Diminuzione dei consumi e blocco delle attività produttive sono solo alcune delle conseguenze prodotte dall’emergenza sanitaria mondiale. Infatti, tra i principali effetti causati dal Covid 19, in ambito lavorativo si è assistito ad un aumento della disparità tra uomini e donne, ossia quello che viene definito gender gap. A supporto di questa tesi, come è emerso dallo studio condotto dall’ Istituto nazionale previdenza sociale (INPS), solo il 39,6% dei nuovi contratti, attivati nel primo semestre 2021, ha riguardato le assunzioni femminili. Più nello specifico:

  • il 60% di tali contratti è regolato da rapporti di lavoro precari;
  • il 49,6% delle assunzioni è di tipologia part-time.

Questi dati risultano essere ancora più importanti se si considera che le donne costituiscono il 42% della forza lavoro e che solo un terzo di queste possiede un contratto a tempo indeterminato.

Alla luce di tali evidenze, si può dunque facilmente comprendere che la disparità tra uomini e donne, in ambito lavorativo, abbia registrato una tendenza crescente. Inoltre questo trend si verifica nonostante le migliori prestazioni delle donne per quanto concerne la loro carriera accademica e formativa.

In aggiunta, a parità di ruoli e responsabilità, secondo quanto evidenziato dal Gender Gap Report 2021 di Job Pricing, lo stipendio lordo annuo delle donne è inferiore dell’11,5% rispetto a quello degli uomini. Un differenziale che oltretutto cresce con l’aumentare del livello di istruzione raggiunto.

Eppure, da ulteriori studi emerge che le startup fondate da donne hanno maggiore probabilità di ricevere finanziamenti e soprattutto che le esse sono più adatte a individuare i bisogni del mercato e a coglierne le opportunità.

MISE: le agevolazioni il Fondo impresa femminile 

Per le ragioni appena descritte, il MISE ha stanziato una serie di agevolazioni ed incentivi per sostenere le imprese femminili del panorama italiano. Infatti, a partire dalla legge di Bilancio del 2021, è stato introdotto un ricco pacchetto di misure: dal fondo per il venture capital a supporto di progetti ad elevata innovazione tecnologica (impresa 4.0) al Fondo impresa femminile.

Inoltre, è già attivo da tempo, sempre presso il MISE, il Comitato Impresa Donna. Questo organo ha il compito di analizzare le linee di indirizzo del Fondo Impresa Femminile, formulare pareri su norme e iniziative a sostegno dell’imprenditoriale rosa. In aggiunta, il Comitato Impresa Donna si occupa anche di stilare una relazione annuale sulla partecipazione delle donne alla vita economica e imprenditoriale su tutto il territorio italiano.

Per ulteriori dettagli e per beneficiare dei finanziamenti previsti a sostegno delle imprese femminili contatta Golden Group oppure resta aggiornato sul nostro blog!

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