decreto aiuti

Decreto Aiuti: in campo misure per 14 miliardi

Decreto aiuti: di cosa si tratta.

Su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri dell’economia e delle finanze Daniele Franco, della transizione ecologica Roberto Cingolani, dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, il Consiglio dei Ministri ha deciso di approvare il decreto aiuti contenente Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina.

Il decreto aiuti mira a contrastare gli effetti della crisi politica e militare in Ucraina, mettendo in campo risorse e strumenti nei seguenti ambiti:

  1. Energia, con misure per ridurne il costo, semplificare ulteriormente i procedimenti autorizzatori per la realizzazione di nuovi impianti e potenziare la produzione energetica nazionale;
  2. Imprese, con misure per assicurare liquidità alle imprese colpite dalla crisi ucraina, fronteggiare il rincaro delle materie prime e dei materiali da costruzione, assicurare produttività e attrazione degli investimenti;
  3. Lavoro, politiche sociali e servizi ai cittadini, con misure per lavoratori e pensionati contro l’inflazione, nonché per il personale, il trasporto pubblico locale, le locazioni, i servizi digitali;
  4. Enti territoriali, con misure per sostenere Regioni, province e comuni e potenziare gli investimenti;
  5. Accoglienza e supporto economico, con misure sia a beneficio delle persone in fuga e accolte in Italia, sia in favore del Governo ucraino.

Facciamo un focus sui primi due ambiti del decreto aiuti:

ENERGIA

Bonus sociale energia elettrica e gas.

Questa misura, contenuta del decreto aiuti, è stata prolungata anche al terzo trimestre 2022 e sarà attuata dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

Rafforzamento dei crediti d’imposta alle imprese per energia elettrica e gas.

  • Credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale per l’acquisto di gas naturale (DL 21/2022): dal 20 al 25%;
  • Credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di gas naturale (DL 4 e 17/2022): dal 20 al 25%;
  • Credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese dotate di contatori di potenza disponibile pari a superiore a 16,5 kW, diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica (DL 21/2022): dal 12 al 15%.
  • Credito di imposta riconosciuto per il primo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di gas naturale: 10%.

Credito d’imposta per gli autotrasportatori.

Con l'obiettivo di far fronte all’eccezionale incremento del costo del carburante, con il decreto aiuti viene riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio da parte degli autotrasportatori utilizzato in veicoli di peso superiore a 7,5 tonnellate, di categoria euro 5 o superiore.

Produzione di energia e semplificazioni.

Per l’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sono state individuate nuove aree idonee e facilitati i procedimenti per la realizzazione degli impianti. Inoltre, grazie al decreto aiuti sono state introdotte misure per incrementare la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo e per rendere più semplici le autorizzazioni dell'ammodernamento delle linee elettriche esistenti. Sono inoltre preventivate misure per favorire la produzione da fonti fossili.

Credito di imposta in materia di bonus edilizi.

Con il decreto aiuti anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, è prevista la detrazione del 110%, in relazione agli interventi su unità immobiliari effettuati da persone fisiche (edifici unifamiliari).

IMPRESE

Garanzie in favore delle imprese (anche alla luce del quadro temporaneo europeo sugli aiuti di Stato)

  • Con riferimento alle imprese con sede in Italia: previa autorizzazione della Commissione europea, SACE S.p.A. potrà concedere, sino al 31 dicembre 2022, garanzie verso le banche e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito, per finanziamenti sotto qualsiasi forma concessi alle imprese che necessitano di liquidità e siano state colpite dalle conseguenze economiche negative che hanno fatto seguito alla crisi ucraina. Viene inoltre disciplinato, con norma auto applicativa, il sistema di garanzie concedibili da SACE S.p.A. a condizioni di mercato a favore della crescita dimensionale e la patrimonializzazione delle imprese. Inoltre, con autorizzazione della Commissione europea, è introdotta la garanzia del Fondo centrale di garanzia, nella misura massima del 90%, in relazione a finanziamenti che realizzino obiettivi di efficientamento, diversificazione della produzione o del consumo energetici;
  • Con specifico riferimento alle PMI agricole e della pesca e dell’acquacoltura: previa autorizzazione della Commissione europea, potrà essere concessa la garanzia diretta dell’ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare pari al 100% dell’importo del finanziamento a beneficio delle PMI che, nel 2022, hanno subito un incremento dei costi per l’energia, i carburanti o per le materie prime.

Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina.

Grazie al decreto aiuti, ammontano a 200 milioni di euro i fondi stanziati per il 2022 per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese che abbiano perduto fatturato a causa dalla contrazione della domanda a seguito della crisi ucraina, abbiano registrato l’interruzione di contratti e progetti esistenti, siano state coinvolte nella crisi delle catene di approvvigionamento.

Il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico ne definirà le modalità attuative.

Rafforzamento dei crediti d’imposta.

  • Per investimenti in beni immateriali 4.0: l’aliquota del credito d’imposta previsto dalla legge n. 178/2020 è aumentata, sino 31 dicembre 2022 o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni, dal 20 al 50%;
  • Per formazione 4.0: le aliquote del credito d’imposta previsto dalla legge n. 160/2019 per le spese di formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche sono aumentate dal 50 al 70% (per le piccole imprese) e dal 40 al 50% (per le medie imprese);
  • Per il cinema: è potenziato il TAX credit sale cinematografiche: si modifica la misura del credito d’imposta e il suo ambito oggettivo di applicazione, sostituendo il vigente tetto massimo del 20% degli introiti derivanti dalla programmazione di opere audiovisive con il tetto massimo del 40% dei costi di funzionamento delle sale cinematografiche.

Rifinanziamento del Fondo IPCEI – Progetti di Comune Interesse Europeo: è rifinanziato il Fondo IPCEI a supporto di iniziative industriali strategiche.

Misure per fronteggiare l’aumento dei prezzi materiali da costruzione.

Con l'obiettivo di consentire la prosecuzione della realizzazione delle opere pubbliche avviate e far sviluppare la partecipazione alle nuove gare, il decreto aiuti introduce misure a supporto delle aziende che devono fronteggiare il caro-materiali e l’aumento dei prezzi dei carburanti e dell’energia.

Con il decreto aiuti ammontano a 3 miliardi di euro le risorse stanziate per il 2022, 2,55 miliardi per il 2023 e 1,5 miliardi dal 2024 al 2016.

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decreto riqualificazione industrie

Pubblicato il Decreto Riqualificazione industrie

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Riqualificazione industrie del MISE che stabilisce modalità e procedure per la richiesta di accesso alle agevolazioni per i programmi di investimento che mirano alla riqualificazione delle aree di crisi industriale.
Per i termini di presentazione delle domande bisognerà attendere un successivo provvedimento del Ministero.

Beneficiari delle agevolazioni.

Il Decreto Riqualificazione industrie prevede che potranno avere accesso alle agevolazioni le imprese costituite in forma di società di capitali, comprese le società cooperative e le società consortili, che, alla data di presentazione della domanda, rispettino i seguenti requisiti:

  1. Essere regolarmente costituite in forma societaria ed iscritte nel registro delle imprese;
  2. Essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  3. Non rientrare tra le società che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  4. Non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento UE 651/2014 (GBER);
  5. Nel solo caso in cui gli aiuti siano concessi ai sensi dell'art. 14 del regolamento GBER, non aver effettuato nei due anni precedenti la presentazione della domanda una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell'investimento e impegnarsi a non procedere alla delocalizzazione nei due anni successivi al completamento dell'investimento stesso.

Sono considerate ammissibili dal Decreto Riqualificazione industrie anche le reti di imprese.

Le attività finanziabili.

I programmi di investimento produttivo che possono essere ammessi all'agevolazione del decreto Riqualificazione industrie devono essere finalizzati a:

  1. La realizzazione di nuove unità produttive tramite l'adozione di soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive innovative rispetto al mercato di riferimento;
  2. L'ampliamento e/o la riqualificazione di unità produttive esistenti tramite diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo;
  3. La realizzazione di nuove unità produttive o l'ampliamento di unità produttive esistenti;
  4. L'acquisizione di attivi di uno stabilimento, ai sensi e nei limiti dell'art. 2, punto 49, del regolamento GBER.
  5. I programmi di investimento per la tutela ambientale sono ammissibili alle agevolazioni e devono essere diretti a:
    • Innalzare il livello di tutela ambientale risultante dalle attività dell'impresa;
    • Consentire l'adeguamento anticipato a nuove norme dell'Unione europea che innalzano il livello di tutela ambientale e non sono ancora in vigore;
    • Ottenere una maggiore efficienza energetica;
    • Favorire la cogenerazione ad alto rendimento;
    • Promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili;
    • Il risanamento di siti contaminati;
    • Il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti.

Tipologia di sovvenzione.

Le agevolazioni saranno concesse come contributo in conto impianti, del contributo alla spesa e del finanziamento agevolato.

Ecco le condizioni del Decreto Riqualificazione industrie:

  1. Durata massima di 10 anni oltre un periodo di preammortamento, della durata massima di 3 anni, commisurato alla durata del programma;
  2. Tasso agevolato di finanziamento pari al 20% del tasso di riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni;
  3. Rimborso secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno. Gli interessi di preammortamento sono corrisposti alle medesime scadenze.

Non potrà superare il 75% degli investimenti complessivamente ammissibili la somma del finanziamento agevolato, del contributo in conto impianti, del contributo alla spesa e dell'eventuale partecipazione al capitale.

Gli investimenti devono prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a euro 1.000.000,00.

Come accedere alle agevolazioni.

Una procedura valutativa con procedimento a sportello valuterà la concessione delle agevolazioni. Ad ogni domanda di agevolazione può essere abbinato un solo programma di investimento. Successivo decreto del Ministero darà indicazioni sulle modalità di accesso alle agevolazioni e ai termini di presentazione della domanda.

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dl aiuti 2022

DL Aiuti 2022: in arrivo novità per imprese e professionisti

Il DL Aiuti 2022 è un pacchetto di misure a supporto di imprese e professionisti.

Tre le principali macro aree oggetto di queste misure: politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e investimenti.
Politiche sociali e crisi in Ucraina si trovano anch'esse incluse nel decreto.

Al fine di restituire una breve panoramica delle agevolazioni e dei contributi introdotti, il DL Aiuti contiene:

  • Misure in materia di energia;
  • Misure per la produttività delle imprese e l'attrazione degli investimenti;
  • Misure per la liquidità;
  • Politiche sociali.

Specifiche del contributo.

Più nello specifico, alcune delle iniziative a supporto di imprese e professionisti riguardano, ad esempio, la cessioni dei crediti fiscali relativi ai bonus edilizi, il rafforzamento del credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati nel 2022 e del bonus formazione 4.0., ma anche la garanzie SACE e del Fondo PMI, entrambe utili ad assicurare liquidità alle imprese.

Tra le normative più importanti per aziende e PMI ci sono quelle che riguardano energia, gas e fonti rinnovabili. Difatti, con l'obiettivo di supportare le imprese nel far fronte al caro energia e gas, lo stato italiano ha promulgato nel DL Aiuti 2022 una serie di provvedimenti tra cui:

  • Il rafforzamento crediti di imposta per energia elettrica e gas;
  • Il credito di imposta per le imprese gasivore per il primo trimestre 2022;
  • Le semplificazioni per l’installazione degli impianti da rinnovabili.

Per quanto riguarda il rafforzamento crediti di imposta per energia elettrica e gas, la principale novità riguarda l'incremento della spesa sostenuta per l'acquisto di gas che passa dal 20% al 25%.

Inoltre, con il DL Aiuti 2022, si assiste ad un aumento dei crediti per le imprese a forte consumo di energia e/o gas naturale:

  • Per le energivore, viene incrementata dal 20 al 25% la quota delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022;
  • Per le gasivore, invece, viene incrementata dal 20 al 25% la quota della spesa sostenuta per l’acquisto del gas naturale, consumato nel primo trimestre solare dell’anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici.

Oltre alle misure per energia e gas, il DL Aiuti 2022 ha predisposto un fondo per gli investimenti aventi ad oggetto beni quali software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni e per i quali, con le nuove modifiche, il credito d’imposta è aumentata al 50%.

Inoltre, per quanto riguarda le misure a sostegno di imprese e PMI, le aliquote del credito d’imposta per le spese di formazione del personale dipendente, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche e digitali previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, sono aumentate dal 50 al 70% (per le piccole imprese) e dal 40 al 50% (per le medie imprese).

Infine, sono state introdotte diverse misure nel DL Aiuti 2022 per incrementare la liquidità delle imprese. Tra queste alcuni esempi sono:

  • Le garanzie Sace in Temporary Framework;
  • La garanzia Sace a condizioni di mercato;
  • Il fondo garanzia PMI;
  • Norme di contributi a fondo perduto.
In particolare il finanziamento coperto dalle garanzie Sace in Temporary Framework è destinato a sostenere, ad esempio, i costi del personale, i canoni di locazione o di affitto di ramo d’azienda, e il valore della garanzia varia in funzione del numero dei dipendenti e del volume di fatturato.

Tempistiche di presentazione delle domande.

Le nuove modifiche introdotte hanno riguardato una proroga del termine utile per richiedere accesso alle agevolazioni del DL Aiuti. Difatti le scadenze sono state spostate dal 30 giugni al 30 settembre 2022.

Per ulteriori dettagli e per beneficiare dei finanziamenti previsti dal DL Aiuti 2022 contatta Golden Group e resta aggiornato sul nostro blog!

 


impresa femminile

Che cosa è l'impresa femminile?

Impresa femminile: una breve definizione

Nel corso di questi ultimi anni l’imprenditorialità femminile ha acquisito un maggior peso all’interno del dibattito nazionale: sono difatti sempre più evidenti le difficoltà che le donne incontrano durante il loro percorso lavorativo. Proprio queste evidenze hanno portato enti nazionali e sovranazionali ad attivare misure a supporto dell’imprenditorialità femminile.

Prima di passare ad una breve indagine del contesto italiano, è doveroso fare una precisazione definendo cosa sia l' impresa femminile e descrivendone parametri e requisiti.

Le imprese femminili, quindi, sono le PMI che possiedono precise caratteristiche; difatti queste devono essere:

  • società di persone o cooperative composte per almeno il 60% da donne;
  • società di capitali le cui quote di partecipazione e degli organi di amministrazione siano per almeno i due terzi possedute da donne;
  • imprese individuali gestite da donne.

Imprenditorialità femminile e gender gap

Diminuzione dei consumi e blocco delle attività produttive sono solo alcune delle conseguenze prodotte dall’emergenza sanitaria mondiale. Infatti, tra i principali effetti causati dal Covid 19, in ambito lavorativo si è assistito ad un aumento della disparità tra uomini e donne, ossia quello che viene definito gender gap. A supporto di questa tesi, come è emerso dallo studio condotto dall’ Istituto nazionale previdenza sociale (INPS), solo il 39,6% dei nuovi contratti, attivati nel primo semestre 2021, ha riguardato le assunzioni femminili. Più nello specifico:

  • il 60% di tali contratti è regolato da rapporti di lavoro precari;
  • il 49,6% delle assunzioni è di tipologia part-time.

Questi dati risultano essere ancora più importanti se si considera che le donne costituiscono il 42% della forza lavoro e che solo un terzo di queste possiede un contratto a tempo indeterminato.

Alla luce di tali evidenze, si può dunque facilmente comprendere che la disparità tra uomini e donne, in ambito lavorativo, abbia registrato una tendenza crescente. Inoltre questo trend si verifica nonostante le migliori prestazioni delle donne per quanto concerne la loro carriera accademica e formativa.

In aggiunta, a parità di ruoli e responsabilità, secondo quanto evidenziato dal Gender Gap Report 2021 di Job Pricing, lo stipendio lordo annuo delle donne è inferiore dell’11,5% rispetto a quello degli uomini. Un differenziale che oltretutto cresce con l'aumentare del livello di istruzione raggiunto.

Eppure, da ulteriori studi emerge che le startup fondate da donne hanno maggiore probabilità di ricevere finanziamenti e soprattutto che le esse sono più adatte a individuare i bisogni del mercato e a coglierne le opportunità.

MISE: le agevolazioni il Fondo impresa femminile 

Per le ragioni appena descritte, il MISE ha stanziato una serie di agevolazioni ed incentivi per sostenere le imprese femminili del panorama italiano. Infatti, a partire dalla legge di Bilancio del 2021, è stato introdotto un ricco pacchetto di misure: dal fondo per il venture capital a supporto di progetti ad elevata innovazione tecnologica (impresa 4.0) al Fondo impresa femminile.

Inoltre, è già attivo da tempo, sempre presso il MISE, il Comitato Impresa Donna. Questo organo ha il compito di analizzare le linee di indirizzo del Fondo Impresa Femminile, formulare pareri su norme e iniziative a sostegno dell’imprenditoriale rosa. In aggiunta, il Comitato Impresa Donna si occupa anche di stilare una relazione annuale sulla partecipazione delle donne alla vita economica e imprenditoriale su tutto il territorio italiano.

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fondo impresa femminile

Fondo impresa femminile: in arrivo 200 milioni di euro del PNRR.

Fondo impresa femminile: in arrivo 200 milioni di euro del PNRR.

Fondo impresa femminile: in arrivo 200 milioni di euro del PNRR.

In arrivo altri 200 milioni di fondi del PNRR per gli incentivi Smart&Start Italia e ON - Oltre Nuove Imprese a Tasso zero, gestiti da Invitalia. L'obiettivo di questo provvedimento è il sostegno alle imprese guidate da donne. Quindi i fondi sono stanziati a favore dell'imprenditoria femminile dal Ministero dello sviluppo economico che ha destinato 100 milioni di euro per ciascuna linea di intervento. Questi nuovi contributi vanno di fatto ad aggiungersi ai 200 milioni di euro già assegnati al Fondo impresa femminile.

Beneficiari.

I contributi del fondo impresa femminile, come si è già accennato, hanno la finalità di sostenere la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese capitanate da donne. Più nello specifico i fondi messi in campo dal PNRR riguarderanno:

  • ON - Oltre Nuove imprese a tasso zero. L’incentivo è dedicato ai giovani e alle donne che vogliono diventare imprenditori. Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.
  • Smart&Start Italia. Il fondo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative. Smart&Start Italia finanzia progetti compresi tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro.

Solo per Smart&Start è utile precisare che potranno accedere ai nuovi fondi le startup innovative in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da donne.

Specifiche del contributo.

Il fondo impresa femminile definisce i dettagli e le condizioni per accedere al sostegno finanziario del PNRR, nonché i termini entro i quali le imprese femminili interessate o le persone fisiche che intendono costituire un’impresa femminile potranno ricevere i contributi.

Quindi con un ammontare complessivo di 400 milioni di euro, si completa il quadro di interventi previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in favore dell'imprenditorialità femminile. Il 40% delle assegnazioni è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per quanto riguarda Smart&Start è in corso di pubblicazione una modifica normativa che introduce la possibilità per le start-up innovative beneficiarie di richiedere la conversione di una quota del finanziamento nel caso in cui la medesima start-up innovativa sia destinataria di investimenti nel capitale di rischio attuati da investitori terzi (regolamentati o qualificati) o da soci persone fisiche.

Tempistiche di presentazione della domanda.

A partire dal prossimo 19 maggio potranno essere presentate le domande sia per il Fondo Impresa Femminile (relative a nuove imprese o imprese costituite da meno di 12 mesi) sia per le agevolazioni previste dall'incentivo ON e Smart&Start Italia. Sarà inoltre possibile finanziare anche i progetti già presentati dal 1 febbraio 2020 che rispettino i requisiti indicati dal PNRR.

Per ulteriori dettagli e per beneficiare dei finanziamenti previsti dal Fondo Impresa Femminile contatta Golden Group oppure resta aggiornato sul nostro blog!