Bonus Mezzogiorno e ZES

Bonus Mezzogiorno e ZES: l'aggiornamento del modello

Bonus Mezzogiorno e ZES: l'aggiornamento del modello.

Bonus Mezzogiorno e ZES: l'aggiornamento del modello.

L'Agenzia delle Entrate ha aggiornato il modello di comunicazione (CIM), prevedendo nel quadro B un nuovo riquadro per l’indicazione degli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

L'obiettivo perseguito è quello di consentire la fruizione dei crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle zone economiche speciali (ZES).

Sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate è possibile trovare la versione aggiornata del modello di comunicazione sia per la fruizione dei crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle ZES.

Dal 7 giugno 2022, il modello di comunicazione non potrà più essere utilizzato, con riferimento agli investimenti realizzati negli anni precedenti il 2021, per la richiesta di fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nei comuni del sisma del Centro-Italia, nonché per comunicare eventuali rettifiche o rinunce al predetto credito d’imposta richiesto con precedenti versioni del modello.

Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.

La legge di Bilancio 2022 ha adeguato il credito d’imposta, per l’anno 2022, a quanto previsto dalla nuova Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.  La Carta è stata approvata dalla Commissione europea con decisione C (2021) 8655 final del 2 dicembre 2021 e successivamente integrata con decisione della Commissione europea C (2022) 1545 final del 18 marzo 2022, per definire le zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale agli investimenti in deroga all’art. 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE.

Secondo la nuova Carta degli aiuti, il Molise rientra la tra le aree in deroga, mentre l'Abruzzo rimane tra le aree assistite in deroga.

Credito d’imposta per gli investimenti nelle ZES.

L’art. 1, comma 316, lettera c), della Legge di Bilancio 2020 ha esteso il credito d’imposta ZES ai beni acquisiti entro il 31 dicembre 2022. Questa proroga è divenuta operativa grazie all’approvazione da parte della Commissione Europea della Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Per la determinazione dei crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle ZES, resta ferma l’applicazione della misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020.

Credito d’imposta Sisma.

Il D.L. n. 152/2021 (art. 43-ter) ha modificato la misura prevedendo che - a decorrere dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021 - il credito d’imposta Sisma si applica nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dal Quadro Temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell'attuale emergenza del COVID-19" (Temporary Framework).

Dunque, l’attuazione dell’agevolazione per l’anno 2021 è subordinata all’adozione da parte della Commissione Europea della decisione di compatibilità del regime di aiuti sulla base del Temporary Framework: le istruzioni saranno successivamente aggiornate, a seguito dell’intervenuta decisione. La misura agevolativa disciplinata dalla previgente formulazione era stata autorizzata dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2020.

Ricordiamo pertanto che dal 7 giugno 2022 non sarà più possibile utilizzare il modello di comunicazione con riferimento agli investimenti realizzati negli anni precedenti il 2021.

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investimenti innovativi

Investimenti innovativi e sostenibili: sostegni in arrivo per le PMI danneggiate da Covid-19

Investimenti innovativi e sostenibili: sostegni in arrivo per le PMI danneggiate da Covid-19.

Investimenti innovativi e sostenibili: sostegni in arrivo per le PMI danneggiate da Covid-19.

Nella Gazzetta Ufficiale n. 78 del 2 aprile 2022 è stato pubblicato il decreto del MISE 10 febbraio 2022, che disciplina il regime di aiuto istituito per agevolare investimenti innovativi e sostenibili proposti da MPMI.

Gli obiettivi sono molteplici, in particolare si punta a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale, la transizione verso il paradigma dell'economia circolare e la sostenibilità energetica, superare la contrazione economica dovuta alla pandemia da Covid-19 e orientare gli investimenti verso ambiti strategici per la crescita sostenibile del sistema economico,

Le risorse disponibili.

Le risorse messe a diposizione dall’agevolazione sono pari a euro 677.875.519,57, di cui:

  1. Euro 250.207.123,57 per le Regioni del centro-nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento);
  2. Euro 427.668.396,00 per le Regioni del mezzogiorno (Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).

Chi potrà beneficiare della misura per gli investimenti innovativi e sostenibili.

Potranno richiedere l'accesso alle agevolazioni le MPMI, in possesso, alla data di presentazione della domanda, dei seguenti requisiti:

  • Essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  • Essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • Non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • Trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
  • Essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell'ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • Aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • Non aver effettuato, nei 2 anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell'investimento in relazione al quale vengono richieste le agevolazioni, impegnandosi a non farlo anche fino ai due anni successivi al completamento dell'investimento stesso.

Quali sono i programmi finanziabili.

Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi che prevedono, tramite l'utilizzo delle tecnologie, la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale Transizione 4.0.

I programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità potranno ottenere un punteggio aggiuntivo nell’iter di valutazione.

Ecco le soglie che gli investimenti saranno tenuti a rispettare:

  1. Per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A (Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna), le spese ammissibili non dovranno essere inferiori complessivamente a euro 500.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00 e, comunque, all'80% del fatturato dell'ultimo bilancio approvato e depositato;
  2. Per i programmi di investimento da realizzare nelle zone diverse dalle zone A (Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto), le spese ammissibili non dovranno essere inferiori a euro 1.000.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00 e, comunque, all'80% del fatturato dell'ultimo bilancio approvato e depositato.

L'agevolazione.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale massima delle spese ammissibili che sarà determinata in base al territorio di realizzazione dell'investimento e alla dimensione delle imprese beneficiarie:

  1. Per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia: il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese; 50% per le medie imprese;
  2. Per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna: il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese e al 40% per le medie imprese;
  3. Per i programmi di investimento da realizzare nelle zone diverse dalle zone A, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione.

Tempistiche di presentazione delle domande.

Le agevolazioni saranno concesse con procedura valutativa a sportello. Ogni impresa può presentare una sola domanda di agevolazione.

Un provvedimento del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese del Ministero definirà i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione.

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Commercio al dettaglio: 200 milioni di euro in contributi a fondo perduto

Commercio al dettaglio: 200 milioni di euro in contributi a fondo perduto.

Commercio al dettaglio: 200 milioni di euro in contributi a fondo perduto.

Il Ministero dello sviluppo economico ha reso operativo il Fondo dedicato al rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio, con il quale vengono messi a disposizione 200 milioni di euro per l'anno 2022. Le domande potranno essere presentate dal 3 maggio al 24 maggio, i commercianti potranno così richiedere contributi a fondo perduto che mirano al sostegno di tutte le attività che hanno subito gli effetti più gravi dell’emergenza Covid-19.

Fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio: di cosa si tratta.

Il Fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio mette in campo contributo a fondo perduto a favore delle imprese che svolgono attività di commercio al dettaglio. Il fondo, istituito dal decreto-legge 27 gennaio 2022, si pone due finalità principali:

  • Contenere gli effetti negativi derivanti dall'emergenza Covid;
  • Prevedere specifiche misure di sostegno per i soggetti maggiormente incisi.

Beneficiari della misura.

Possono accedere al contributo le imprese che svolgono in via prevalente un’attività di commercio al dettaglio, con un ammontare di ricavi, riferito al 2019, non superiore a 2 milioni di euro e che hanno subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019.

Tali imprese, alla data di presentazione della domanda dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Avere sede legale od operativa nel territorio dello Stato e risultare regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel Registro delle imprese;
  • Non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • Non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato;
  • Non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell'articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

Agevolazione.

L’agevolazione è riconosciuta sotto forma di contributo a fondo perduto, nei limiti delle risorse finanziarie stanziate per l’intervento.

Nello specifico, le risorse finanziarie destinate all’intervento agevolativo sono ripartite tra i soggetti aventi diritto, riconoscendo un importo determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019, come segue:

  • 60% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a euro 400.000,00;
  • 50% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a euro 400.000,00 e fino a euro 1.000.000,00;
  • 40% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a euro 1.000.000,00 e fino a euro 2.000.000,00.

Tempistiche di presentazione delle domande.

Il decreto direttoriale 24 marzo 2022 ha definito i criteri di accesso, le modalità e i termini di presentazione delle domande. Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate dalle ore 12:00 del 3 maggio 2022 e sino alle ore 12:00 del 24 maggio 2022, esclusivamente tramite procedura informatica.

Per ulteriori dettagli sul Fondo dedicato al rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio contatta Golden Group e resta aggiornato sul nostro blog!


Parco Agrisolare

Parco Agrisolare: firmato il decreto ministeriale con le direttive necessarie per l'avvio della misura da 1,5 miliardi di euro

Parco Agrisolare: firmato il decreto ministeriale con le direttive necessarie per l'avvio della misura.

Parco Agrisolare: firmato il decreto ministeriale con le direttive necessarie per l'avvio della misura.

Il Ministro Patuanelli ha firmato il decreto ministeriale che fornisce le direttive necessarie all'avvio della misura "Parco Agrisolare".

Le risorse in campo sono pari a 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del PNRR, il cui 40% va a finanziare progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura mira a incentivare gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo.

Sarà erogato un contributo a copertura dei costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione dell'eternit e amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.

Questo è il punto di partenza per il processo di diversificazione delle fonti energetiche, con focus particolare sulle rinnovabili, elemento centrale per ridurre i costi dell'energia sostenuti dalle aziende del settore.

La Commissione Europea è ora chiamata a notificare il decreto e successivamente partirà il bando che darà il via alla presentazione delle candidature dei progetti.

Il target finale da raggiungere è l'installazione di pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 375.000 kW, con l'obiettivo di incrementare la sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l'efficienza energetica del settore.

I dettagli tecnici saranno consultabili sul bando che verrà emesso nei prossimi mesi.

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Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Contratti di Sviluppo: dall’11 aprile le domande.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Contratti di Sviluppo: dall’11 aprile le domande.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Contratti di Sviluppo: dall’11 aprile le domande.

I decreti del Ministero dello sviluppo economico hanno reso operativi gli interventi del Ministro Giancarlo Giorgetti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che hanno l'obiettivo di supportare la competitività del sistema produttivo con la realizzazione di progetti su tutto il territorio nazionale.

Dalle ore 12.00 di lunedì 11 aprile sarà possibile, per le imprese, presentare domanda di agevolazione per gli investimenti nelle filiere industriali strategiche e innovativeanche nei settori delle rinnovabili e delle batterie, attraverso lo strumento dei nuovi Contratti di sviluppo, che ha a disposizione risorse complessive pari a circa 3,1 miliardi di euro.

Per bandi per la costruzione di autobus elettrici a cui sono destinati ulteriori 300 milioni di euro, ci sarà da attendere successiva pubblicazione.

Il Mise punta ad incentivare la creazione di una filiera autonoma in Italia che non si limiti al solo assemblaggio.

Filiere produttive: presentazione domande.

Dalle ore 12:00 del giorno 11 aprile 2022 sarà aperto lo sportello per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sulla misura dei Contratti di sviluppo per il sostegno di programmi di sviluppo coerenti con le finalità della Misura M1C2 Investimento 5.2 “Competitività e resilienza delle filiere produttive” del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Le domande di agevolazioni dovranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. – Invitalia, e dovranno avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti le filiere produttive strategiche individuate dal decreto 13 gennaio 2022.

Rinnovabili e batterie: presentazione domande.

Con decreto direttoriale del 25 marzo 2022 sono fissati per le ore 12:00 del giorno 11 aprile 2022 e le ore 17.00 del giorno 11 luglio 2022 i termini, rispettivamente, di apertura e chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sullo strumento dei Contratti di sviluppo per il sostegno di programmi di sviluppo coerenti con le finalità della Misura M2C2 Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Le domande di agevolazioni, che dovranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. – Invitalia, dovranno avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti settori produttivi connessi alle tecnologie per la generazione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento a moduli fotovoltaici innovativi (sub-investimento 5.1.1 “Tecnologia PV”) e aerogeneratori di nuova generazione e taglia medio-grande (sub-investimento 5.1.2 “Industria eolica”), e per l’accumulo elettrochimico (sub-investimento 5.1.3 “Settore batterie”).

Nella valutazione delle domande e delle istanze da parte di Invitalia verrà rispettato l’ordine cronologico di presentazione riconoscendo priorità all’idoneità dei programmi industriali a sviluppare, consolidare e rafforzare le catene del valore nazionali nel settore delle rinnovabili e delle batterie.

Ciò, con l'obiettivo di preservare la sicurezza e la continuità delle forniture e degli approvvigionamenti, da valutarsi con riferimento alla sussistenza delle seguenti caratteristiche, con preferenza per quelli che ne presentino più di una contestualmente:

  1. Collocazione prevalente nel settore upstream delle filiere;
  2. Contributo fornito all’aumento della capacità di generazione prodotta per le filiere dell’eolico e del fotovoltaico (W/anno) o alla capacità di accumulo per quella delle batterie (Wh/anno);
  3. Presentazione da parte di una pluralità di imprese, rappresentative di diversi settori della filiera;
  4. Presenza di un progetto di ricerca, sviluppo e innovazione nell’ambito del programma presentato.

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