bando ISI 2022

Bando ISI 2022: in arrivo nuovi finanziamenti

All'inizio di questo mese l’INAIL ha rinnovato i finanziamenti per quanto riguarda il bando ISI 2022. Si ricorda che tale agevolazione è dedicata alle imprese italiane che intendono procedere con specifici investimenti circa la salute e la sicurezza sul lavoro. 

Cosa finanzia il bando ISI 2022? 

L’INAIL, oltre all'obiettivo appena descritto, ha lo scopo di incentivare le micro e piccole imprese agricole ad acquistare nuovi macchinari e attrezzature per ridurre le emissioni inquinanti, migliorare la sostenibilità delle attività produttive e diminuire il rischio infortunistico che dipende dallo svolgimento di operazioni manuali.

Più nello specifico le attività d'impresa che possono godere dei finanziamenti propri del bando ISI 2022 sono ad esempio:

  • Progetti di investimento per l’adozione di nuovi modelli organizzativi;
  • Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi;
  • Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto;
  • Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli. 

Chi può accedere ai finanziamenti?

I soggetti che possono beneficiare dei fondi stanziati dal bando ISI 2022 sono dunque:

  • tutte le imprese, anche individuali, presenti su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura;
  • enti del terzo settore che rispettano determinati requisiti.

Quali finanziamenti stanzia il bando ISI 2022? 

L' agevolazione è calcolata sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’iva.

Nello specifico, per quanto riguarda i primi quattro ambiti di finanziamento la quota non supera il 65% delle suddette spese, fermo restando i seguenti limiti:

  • Assi 1, 2, 3, il finanziamento complessivo di ciascun progetto non potrà essere inferiore a 5.000,00 euro né superiore a 130.000,00 euro;
  • Asse 4, il finanziamento complessivo di ciascun progetto non potrà essere inferiore a 2.000,00 euro né superiore a 50.000,00 euro.

Invece per il quinto asse di finanziamento del bando ISI 2022 i contributi sono invece concessi come segue:

  • 40% per la generalità delle imprese agricole;
  • 50% per giovani agricoltori.

e per ciascun progetto il finanziamento non potrà essere inferiore a 1.000,00 euro né superiore a 60.000,00 euro.

Quando apre il bando ISI 2022?

Dal 2 maggio 2023 al 16 giugno 2023 sarà possibile presentare domanda tramite procedura informatica.

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area di crisi industriale marcianise

Zona Industriale Marcianise Nord e Sud: stanziati 15 milioni

Sono stati stanziati, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, più di 15 milioni di euro per rilanciare l’area di crisi industriale Marcianise Sud e Nord.

Chi può beneficiare dei finanziamenti?

I soggetti che possono accedere agli incentivi stanziati per l'area industriale di Marcianise Sud e Nord, e più in generale per la Regione Campania, sono:

  • Società di capitali;
  • Cooperative;
  • Consorzi;
  • Reti di impresa.

Cosa finanzia?

L’incentivo dello Stato vuole sostenere le imprese che intendono attivare progetti riguardanti la tutela ambientale, l'innovazione, l'occupazione e la formazione del personale.

Inoltre i finanziamenti possono essere concessi nelle seguenti modalità:

  • Contributi in conto impianti, ossia somme erogate da un soggetto pubblico per la costruzione, riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali (tra le principali si ritrovano ad esempio macchinari, impianti e automezzi);
  • Contributo a fondo perduto;
  • Finanziamento agevolato.

Come accedere ai finanziamenti?

Per accedere ai finanziamenti previsti per l'area industriale del Marcianise e per la Regione Campania sarà necessario accedere allo sportello di Invitalia che aprirà il 21 febbraio 2023.

 

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agevolazioni imprese gasivore

Agevolazioni imprese gasivore

Il caro energia e carburante sta mettendo a dura prova le imprese, in particolare quelle che hanno un grande fabbisogno di energia. 

Difatti nel Dicembre 2021 si è registrato un picco storico per quello che riguarda il prezzo del gas naturale, sfiorando i 113 euro/MWh - nel 2020 si assestava a 16 euro/MWh. Un valore che anche nel 2022 non si è arrestato, esattamente come non sembra accadere nel 2023. Si tratta quindi di un costo che influenza negativamente l’assetto economico finanziario delle PMI italiane. 

Ciò che può supportare le imprese davanti a questa difficoltà sono le agevolazioni che tali aziende possono richiedere per poter fronteggiare le spese dell’energia elettrica e restare competitive sul mercato senza andare ad innalzare i prezzi di prodotti e servizi. 

Quali sono le imprese gasivore?

Quando si parla di imprese gasivore ci si riferisce a tutte quelle attività che hanno un consumo medio di gas naturale pari ad almeno 1 GWh/anno. Queste sono difatti le imprese che possono beneficiare delle agevolazioni messe in campo dal Ministero della Transizione ecologica e che mirano a ridurre gli oneri per quello che riguarda il trasporto e l’utilizzo del gas naturale come fonte di energia.  

Il D.Lgs 102/2014 sancisce quelli che sono i criteri secondo i quali le aziende potranno accedere a tali agevolazioni: 

  • Utilizzare un sistema di gestione conforme alle norme ISO 50001; 
  • L’azienda possiede diagnosi energetica conforme a quello che dichiara l’allegato 2 del decreto legislativo 102/2014, con comunicazione ENEA; 
  • L’attività venga svolto con codice ATECO presente nell’allegato 1 del Decreto pubblicato dal MITE. 

Queste sono le indicazioni generali, ovviamente la possibilità di accedere ai bonus dipende anche dal quantitativo di energia che viene consumata nell’anno di riferimento. 

Il 2022: un anno difficile

L’introduzione dei contributi per fronteggiare le spese energetiche è stata indispensabile per aiutare molte imprese in netta difficoltà considerati i rincari dovuti alla guerra in Russia. Una criticità che i governi, soprattutto quelli tedesco e italiano, hanno cercato di fronteggiare garantendo finanziamenti pubblici. 

Fondamentalmente i Decreti emessi a riguardo sono stati il Decreto Aiuti Ter che è andato ad ampliare le misure già introdotte dal primo Decreto Aiuti e dal Decreto Aiuti Bis. La differenza tra i 3 è un intervento più deciso dell’ultimo, in maniera specifica su quelli che sono gli Aiuti per la fornitura di energia. 

Le agevolazioni per le imprese gasivore

Perciò si parla non di un singolo solo bonus ma un pacchetto di Aiuti che le aziende possono richiedere per fronteggiare la crisi dell’energia elettrica e del gas. Provvedimenti che sono stati pensati in maniera specifica proprio per le imprese gasivore ed energivore. 

Le aziende ad alto consumo potranno fronteggiare la spesa annuale per quello che riguarda la fornitura di energia grazie a una serie di decreti, che di seguito vedremo nello specifico. 

  • Decreto sostegni Ter: aveva previsto un bonus energia pari al 20% del credito di imposta; 
  • Decreto Ucraina bis: il contributo spettante alle imprese gasivore viene portato al 20%, mentre per quelle energivore al 25%; 
  • Decreto Aiuti 2022: per il primo trimestre dell’anno alle imprese gasivore spetta un’agevolazione del 10% e contributo straordinario del 25%; 
  • Decreto Aiuti Ter: nel quarto trimestre dell’anno 2022 il credito di imposta è stato esteso anche alle piccole aziende in percentuale del 25% per le imprese energivore e il 15% per quelle che non lo sono, soglia che è destinata a salire con l’arrivo della stagione fredda. 
  • Decreto Aiuti Quarter: agevolazione prorogata grazie alla Legge di Bilancio 2023, con un credito d’imposta pari al 40% in riferimento alle spese energetiche.

legge di bilancio 2023

Legge di Bilancio 2023: arrivata l'approvazione

Sul finire del 2022 è arrivata anche l'approvazione definitiva per quanto riguarda la Legge di Bilancio 2023. All'interno del decreto vengono ampiamente descritte le nuove misure previste a sostegno del tessuto imprenditoriale del Paese.

Specifiche del contributo

Di seguito si ripercorrono i principali finanziamenti e le misure previste per le PMI all'interno della Legge di Bilancio 2023.

Crediti d’imposta energia e gas

Con l'obiettivo di arginare l’incremento relativo ai costi di luce e gas, la legge di Bilancio 2023 potenzia, per il primo trimestre 2023, i crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas. Più nello specifico:

  • alle imprese energivore è riconosciuto un credito d’imposta pari al 45% delle spese sostenute per l'acquisto della componente energetica ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • alle imprese non energivore è previsto un credito d’imposta pari al 35%;
  • alle imprese gasivore e non gasivore viene confermato un credito d’imposta pari al 45% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas, consumato nel primo trimestre solare del 2023.

Credito di imposta carburanti in agricoltura e pesca

A favore delle imprese operanti nel settore agricolo, della pesca e agromeccanico è riconosciuto un credito di imposta pari al 20%, per il primo trimestre 2023, relativo alle spese sostenute per l'acquisto del carburante (gasolio e benzina impiegati per i mezzi utilizzati nell’esercizio dell’attività o per il riscaldamento delle serre e/o degli edifici preposti all’allevamento degli animali).

Proroga crediti di imposta Sud

La Legge di Bilancio 2023 inoltre proroga al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi destinati alle imprese del Mezzogiorno quali Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Molise. Oltre a questa misura viene esteso fino al 31 dicembre 2023 il credito d'imposta per investimenti nelle ZES.

In aggiunta viene prolungata la validità del credito d’imposta “potenziato” per investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, pari al. Più nello specifico il credito sarà pari al:

  • 25% per le grandi imprese;
  • 35% per le medie imprese;
  • 45% per le piccole imprese.

Infine, sempre per quanto concerne la zona del Mezzogiorno italiano, viene prolungato al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per le spese relative all’installazione e alla messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, sempre nel limite massimo di un milione di euro.

Bonus eliminazione barriere architettoniche

La Legge di Bilancio 2023 prevede l'estensione fino 31 dicembre 2025 del bonus barriere architettoniche, ossia la detrazione fiscale del 75% introdotta per gli interventi mirati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici già costruiti. 

Fondo di garanzia PMI

La nuova Legge di Bilancio prevede inoltre novità per quanto riguarda il Fondo di garanzia PMI. Nel dettaglio queste nuove modifiche riguardano:

  • la disciplina transitoria del Fondo che si caratterizza per un importo massimo garantito per singola impresa beneficiaria pari a 5 milioni di euro;
  • le misure sul Temporary Crisis Framework. Difatti le imprese dovranno dichiarare di avere esigenze di liquidità strettamente collegate all’attuale guerra in Ucraina.

Bonus quotazione PMI

Nella Legge di Bilancio 2023, viene inoltre spostato al 31 dicembre 2023 il termine ultimo per il credito d'imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese. Dal 1° gennaio 2023, l’importo massimo del bonus fruibile aumenta da 200.000 a 500.000 euro.

Nuova Sabatini

E' previsto il rifinanziamento - con 30 milioni di euro per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 - della Nuova Sabatini.

Bonus investimenti beni materiali 4.0

Per quanto riguarda i beni strumentali 4.0 viene differito dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 il termine ultimo per l’effettuazione degli investimenti in beni materiali 4.0. Le aliquote previste sono state aumentate come segue:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

Fondi a favore del settore agricolo

La legge di Bilancio 2023 prevede diverse misure agevolative specifiche a favore del settore agricolo:

  • per favorire la capitalizzazione delle imprese agricole, assegna 80 milioni di euro per l'anno 2023;
  • con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo e modernizzazione dei processi produttivi viene istituito un Fondo per il potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del Made in Italy, con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 95 milioni per il 2024;
  • in favore dello sviluppo in agricoltura dell'imprenditorialità a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile vengono stanziati 20 milioni di euro per l’anno 2023;
  • per rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, si prevede un fondo di 25 milioni di euro per gli anni 2023, 2024, 2025 e 2026;
  • è istituito un Fondo per l’innovazione in agricoltura, con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.

Settore autotrasporto

La Legge di Bilancio 2023 stanzia inoltre 20 milioni di euro a favore del settore autotrasporto per contrastare gli effetti degli incrementi di costo per l'acquisto del gasolio impiegato in veicoli di categoria euro 5 o superiore.

Sport bonus

Nella Legge di Bilancio 2023, viene inoltre estesa al 31 dicembre 2023 la validità dello sport bonus, il credito d’imposta dedicato alla manutenzione e al restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche.

Bonus sponsorizzazioni

Viene prevista la proroga del bonus sponsorizzazioni sportive, il credito di imposta pari al 50% delle spese di investimento in campagne pubblicitarie, incluse le sponsorizzazioni, a favore di società che organizzano campionati nazionali a squadre, società sportive e associazioni dilettantistiche sportive iscritte al registro Coni. Il bonus - rivolto a lavoratori autonomi, imprese e enti non commerciali - viene confermato agli investimenti pubblicitari effettuati dal 1° gennaio al 31 marzo 2023 nel limite massimo di 10.000 euro.

Credito d’imposta per l’acquisto di materiali riciclati

Introdotto un nuovo credito d’imposta, pari al 36%, per le spese sostenute per l’acquisto di:

  • prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica;
  • imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell’alluminio e del vetro.

Il credito d’imposta sarà riconosciuto fino a un importo massimo annuale di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite massimo complessivo di 5 milioni di euro annui per gli anni 2024 e 2025.

Contratti di sviluppo

Vengono inoltre assegnate nuove risorse per i contratti di sviluppo. Lo stanziamento previsto è pari a:

  • 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 le risorse destinate ai programmi di sviluppo industriale, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 le risorse destinate ai programmi di sviluppo di attività turistiche.

Fondi ad associazioni e società sportive dilettantistiche

Si prevede anche l’incremento di 25 milioni di euro per l’anno 2023 del fondo del Decreto Aiuti ter finalizzato all’erogazione di contributi a fondo perduto a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche, delle discipline sportive, degli enti di promozione sportiva e delle federazioni sportive, anche nel settore paralimpico, che gestiscono impianti sportivi e piscine, per far fronte alla crisi economica determinatasi in ragione dell’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica.

Fondo imprese culturali e creative

Infine la Legge di bilancio 2023 aumenta la dotazione del Fondo per le piccole e medie imprese creative volto a promuovere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese operanti nel settore creativo. Difatti le risorse assegnate ammontano a 3 milioni di euro per l’anno 2023 e a 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024.


investimenti sostenibili 4.0

Investimenti sostenibili 4.0

Il tema della sostenibilità ricopre oggi una rilevanza sempre maggiore all’interno sia del dibattito aziendale sia, a livello macro, del panorama economico globale. 

Proprio in questa prospettiva le istituzioni pubbliche hanno messo a disposizione di imprese e imprenditori un programma di finanziamento esclusivamente dedicato alle aziende che vogliono compiere investimenti sostenibili 4.0. Tali misure prevedono infatti una serie di agevolazioni a favore di progetti di investimento innovativi e sostenibili.

L’obiettivo prefissato è quello di sostenere una crescita imprenditoriale sostenibile attraverso azioni di trasformazione tecnologica e digitale. 

Cos’è e a chi si rivolge?

Il programma investimenti sostenibili 4.0 si rivolge all’intero tessuto imprenditoriale italiano con il fine ultimo di favorire, appunto, la sostenibilità attraverso una trasformazione digitale delle piccole e medie imprese

Uno dei parametri che deve essere rispettato per accedere a questa tipologia di agevolazioni fiscali riguarda la rendicontazione. Per le MPMI è valido il principio per cui queste devono disporre di almeno 2 bilanci che siano stati approvati e depositati. Per quello che invece riguarda le imprese individuali e le società di persone devono presentare almeno due dichiarazioni dei redditi.

L'iniziativa è tuttora attiva solo per le regioni del centro-nord, dopo l'esaurimento delle risorse per le regioni del meridione nella primavera del 2022.

Cosa sono gli investimenti sostenibili?

Si tratta di tutti quegli investimenti che vogliono sì, creare valore e rendimento, ma lo fanno mettendo in atto una strategia che tenga conto anche dell’ambiente, degli equilibri sociali e delle buone pratiche di governance aziendale. 

Quindi non s’intendono qui le tipologie no profit: infatti avere una strategia aziendale sostenibile non vuol dire rinunciare ad efficacia ed efficienza delle attività imprenditoriali e conseguentemente alla redditività e al profitto. 

Rientrano come investimenti sostenibili le spese volte a facilitare la transizione aziendale in favore dell'economia circolare e a migliorare la sostenibilità energetica delle società.

Quali spese sono ammesse?

Le tipologie di spesa si dividono in cinque macro aree:

  • Beni strumentali (nuovi impianti e macchinari);
  • Spese attribuibili ad attività edilizia;
  • Software e licenze collegate al primo punto;
  • Spese per la generazione di nuovi certificati ambientali;
  • Spese di consulenza nell'ambito della valutazione della situazione energetica dell'azienda.

Fare business con un occhio all’ambiente

La sostenibilità è una grande opportunità e non solo una spesa, come si pensava fino a qualche anno fa. Quello che è importante è pensare sempre a una strategia che sia a medio-lungo termine, senza attendere risultati immediati. 

Inaspettatamente, l’Italia è uno dei primi paesi a mettere in atto iniziative di questo genere destinando fondi e agevolazioni fiscali. In conclusione possiamo affermare che oggi investire in sostenibilità e in nuove tecnologie può essere la chiave di successo per le imprese che vogliono, da un lato, diversificare il proprio business; e che dall’altro intendono pianificare una strategia d’investimento a lungo termine. 

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